TROVARE LAVORO E NON SOLO CERCARLO
– crescere, studiare, lavorare–
Il mercato del lavoro è il luogo in cui chi cerca lavoro (le aziende, gli imprenditori, gli enti pubblici) si incontra con chi offre il proprio, cioè i lavoratori. Questa definizione molto semplice, purtroppo, nasconde una realtà spesso confusa e contraddittoria, all’interno della quale i giovani in cerca di una occupazione si trovano senza gli strumenti adatti per trovarlo e con aspettative irrealistiche che vengono inevitabilmente disattese.
In parte ciò è dovuto alla carenza di informazioni e consapevolezza sul funzionamento del mercato del lavoro e delle sue richieste, sia da parte dei giovani che da parte dei loro genitori.
L’informazione sul mondo del lavoro è scarsa e non coerente con il contesto socio culturale attuale. Nonostante la mole di notizie che ci investe ogni giorno, nei giornali, in TV, a scuola, se ne parla poco e male. Fanno rumore i licenziamenti, la cassa integrazione, gli scioperi, il tasso di disoccupazione, in pratica solo le notizie allarmanti sullo stato di salute dell’occupazione in Italia. Fino a 30 anni fa era il lavoro che veniva da noi: mansioni semplici (fornaio, ragioniere, operaio, impiegato) erano semplici da avere, dopo la scuola. Se un tempo al mercato tra mamme e nonne ci si chiedeva: “Tuo figlio ha trovato una moglie?”, oggi la domanda più frequente è : “Tuo figlio ha trovato un lavoro?”.
Le professioni ora sono diverse migliaia e offrono grandi opportunità. Ma un’efficace ricerca del lavoro richiede consapevolezza e proattività: non è più tempo di stare seduti ad aspettare.
Per trovare lavoro (e non solo cercarlo), è necessario un mix equilibrato di tre componenti: Sapere, Saper Fare e Saper Essere:
– Sapere inteso come l’insieme delle conoscenze, nozioni, informazioni ecc., sia di tipo generale, sia di tipo specialistico, che si acquisiscono con gli studi (diploma, maturità, laurea, post-laurea, corsi di formazione professionale, ecc.) e che devono essere aggiornate di continuo (convegni, congressi, seminari, riviste, normativa ecc.);
– Saper Fare inteso come la capacità di applicare e di mettere in pratica il Sapere già acquisito attraverso abilità concettuali e/o manuali per lo svolgimento di uno specifico incarico o compito (capacità proprie della persona che possono e devono essere potenziate e migliorate con stage lavorativi, tirocini, praticantati, collaborazioni professionali, esperienza professionale, ecc.);
– Saper Essere inteso come quelle caratteristiche personali, psicologiche, caratteriali e socio-culturali tali da consentire prestazioni efficaci (capacità di scegliere, di decidere, di assumersi la responsabilità, di agire, di rischiare. Di sapersi organizzare e orientare, empatia, flessibilità. Rispettare, farsi rispettare, comunicare, collaborare. Volontà, tenacia, perseveranza, coraggio, fiducia in se stessi. Autonomia, creatività, dinamicità, iniziativa, ecc.).
Quali sono oggi le conoscenze più utili? Quali invece le competenze più richieste? E, infine, quali caratteristiche e atteggiamenti favoriscono la ricerca e il mantenimento di un lavoro?
In tutto ciò, anche i genitori possono fare la loro parte. Sicuramente è importante riflettere consapevolmente sul contesto attuale del mondo del lavoro e trovare (e non solo cercare) il modo più efficace per accompagnare i propri figli nel processo di scelta del percorso di studi o di attività professionale, verso l’assunzione di responsabilità, sostenendoli “in scienza e coscienza” per favorire un orientamento centrato prima di tutto sulle loro potenzialità.
Queste e altre riflessioni saranno oggetto della serata del 9 novembre 2012, all’interno del ciclo di conferenze “Attenti Genitori” a Renazzo di Cento, tenuta dalla Dott.ssa Paola Ziliani – Psicologa nello Studio di Counselling e Psicoterapia di Parma e consulente e formatrice in ambito risorse umane e orientamento scolastico e professionale.
Articolo uscito sul settimanale diocesano di Bologna Bologna sette, inserto domenicale di Avvenire, del 4 novembre 2012.
